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Tre Cime di Lavaredo
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Le Tre Cime di Lavaredo sono tre delle cime più famose delle Alpi, nelle Dolomiti di Sesto. Sono considerate tra le meraviglie naturali più note nel mondo.
La salita finale, molto impegnativa, sale da Misurina (1760 m) al rifugio (2333 m) in circa 7 km. Il tratto finale scavalca in meno di 4 km un dislivello di 477 metri, per una pendenza media superiore al 12% e punte fino al 19%.
Partenza da Alleghe costeggiando il meraviglioso lago, procediamo poi attraverso la vallata per circa 5 km, così sa scaldare i muscoli. Leggi tutto l'articolo
The Tre Cime di Lavaredo are three of the most famous peaks in the Dolomites, considered amongst the most famous natural wonders in the world.
The final 7km climb from Misurina (1760 m) to the Tre Cimes is very challenging with its final stretch of less than 4 km gaining 477 hm for an average slope greater than 12% and maximums of near 19%.
We start the race from Alleghe, along its beautiful lake, and then proceed gently up the valley for about 5 km, for a good warm up. Read more
- DVD Version: Prezzo/Price: 34 Euro
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All'altezza di Caprile svoltiamo a destra per affrontare la prima salita che porta a colle Santa Lucia, passando per Selva di Cadore.
La salita è lunga 11 kg, con dislivello di 500mt, pendenza media del 4,5% e punte del 10%.
Sulla sommità possiamo ammirare il massiccio della Marmolada.
Rapida discesa per poi procedere in direzione di Cernadoi, in leggiera salita. Qui inizia l'impegnativo Passo Falzarego, lungo oltre 9 km, dislivello di 600 metri e una pendenza media del 6,3% con picchi del 9%.
Discesa verso Cortina d'Ampezzo, con spettacolare panoramica della Conca d'Oro e del Monte Cristallo.
Attraversiamo Cortina e affrontiamo l'ostica salita del Passo Tre Croci, con un'andamento irregolare, lunga quasi 8 km, con dislivello di 550 metri, una pendenza media del 7% con punte del 9%.
La discesa ci porta al Lago di Misurina, con spettacolare vista dello specchio d'acqua incastonato tra le vette dolomitiche.
Il primo tratto indigesto si incontra subito dopo aver lasciato il lago, all’altezza del valico di Col S. Angelo, dove si imbocca il bivio per la strada privata che porta alle Tre Cime. Qui, senza preavviso di sorta, compare un tratto di salita secca e brutale, 800 metri che si superano faticosamente, soprattutto se affrontati a freddo.
La pendenza media è dell’11%, 18 la massima.
Dopo aver superato questa rampa tremenda ci si può riprendere, in attesa del resto, lungo un bel tratto in leggera discesa che porta al casello e prosegue ancora per qualche centinaio di metri, fino al ponte che segna il vero e proprio inizio della salita.
Da qui sono quattro chilometri di sofferenza pura, una pendenza media che sfiora pericolosamente il 12 %, rampe durissime che toccano il 18-19% nella parte finale. Non c’è un solo metro dove poter rifiatare.
La parte iniziale è quella più abbordabile, ma già al primo tornante la strada s’impenna in modo netto. Siamo di fronte a un rettilineo verticale, il primo di una lunga serie: la salita può essere raffigurata come una serie di lunghi tratti diritti, tutti dalla pendenza proibitiva, interrotti da tornanti ugualmente molto impegnativi e impossibili da arrotondare, nei quali è davvero molto difficile ricavarsi qualche momento di riposo.
È una salita molto impegnativa sempre, dove i rettilinei sembrano alzarsi progressivamente in un crescendo capace di mettere a dura prova anche i ciclisti più allenati, ma il culmine della difficoltà si tocca nella parte più alta, nel terzo chilometro.
Le pendenze qui sono intorno al 14-15% con brevi rampe al 18. La strada, sempre ampia, smorza la percezione visiva della pendenza ma accentua di molto lo sconforto per l’incedere lento e pesante.
Quando si è in vetta si ha la coscienza di aver compiuto un’impresa, di aver domato una delle salite più difficili di tutto il panorama internazionale. E, per quanto si possa essere esausti, la fatica si dimentica in fretta alzando lo sguardo: il cielo quassù è veramente vicino, e la mole delle Tre Cime sembra sfiorarlo.
Arriving in Caprile we turn right to face the first uphill to Santa Lucia, through Selva di Cadore. This climb is long 11 km, with a gain of 500 hm, average slope of 4.5% with a maximum of 10%. From the top we can see the Marmolada massif. After a short descent we climb towards Cernadoi. Here begins the challenging Passo Falzarego, which is over 9 km long, with a gain of 600 meters and an average slope of 6.3% with a peak of 9%. We descend to Cortina d'Ampezzo, with fantastic views of the Conca d'Oro and Monte Cristallo.
Beyond Cortina we start the tricky and irregular climb of the Passo Tre Croci, almost 8 km long, with a vertical rise of 550 hm and an average slope of 7% with a peak of 9%. Descending from the Tre Croci, we arrive at Misurina Lake, with spectacular views of its waters nestled between the Dolomites peaks.
The first difficult part will meet us shortly after leaving the lake, at the pass of Col S. Angelo. Turning onto the private road that leads to the Three Peaks, we start a brutal 800m climb with an average slope of 11%, with18-19% maximums.
After an initial steep ramp, a relieving downward slope leads to the refugio’s entrance, continuing for a few hundred meters to the bridge which marks the true beginning of the climb.
From here there are four kilometers of pure suffering on an average slope of nearly 12%, with harsh ramps that approach 18-19% near the end. There is only one brief section where you can catch your breath.
The initial part is the easiest, but after the first bend in the road, the climb rears up sharply. We are faced with a straight vertical section, the first of many. The ascent is a series of long and steep straight sections, interrupted by with switchbacks, themselves also very demanding. It is very difficult find time to rest.
It is an immensely challenging climb, where the straight rises can put a strain on even the most trained cyclists, with the difficulty tapping you in the third kilometer. The slopes here are around 14-15% on average, with short stretches of 18%. The continuously steep road numbs the visual perception of the slope but the slow but the heavy pace of the climb can lead to a sense of hopelessness. When you do finally reach the top, though, you have the sensation of having done something special, to have tamed one of the most difficult climbs in the world. Fatigue is quickly forgotten, looking up at the sky and the immensity of the Tre Cime di Lavaredo’s cliffs which seem to almost touch it. Time to enjoy the relaxing descent back down the epic climb you just experienced to the refugio’s entrance! Back to top